Arazzi – Bordura del Basilisco
In questo frammento di bordura viene rappresentato un leggendario animale, il basilisco, che compare nella mitologia e nelle leggende greche ed europee, strettamente imparentato con salmandre e draghi.
In questo frammento di bordura viene rappresentato un leggendario animale, il basilisco, che compare nella mitologia e nelle leggende greche ed europee, strettamente imparentato con salmandre e draghi.
Questo frammento di bordura, ornato a scomparti, con figure, paesaggi e animali di significato allegorico, presenta in una di queste sezioni la singolare raffigurazione di un grande pesce (forse una balena o addirittura un mostro marino?) arenato sulla spiaggia.
Porzione laterale di bordura della serie Giardini. Presenta, oltre a motivi floreali, una scena di caccia racchiusa entro un tondo e una figura allegorica nella parte finale.
Questo frammento è una porzione laterale della serie Giardini.
Nelle Metamorfosi di Ovidio (XIV, 664 ss.), Vertumno, Dio delle stagioni, adotta tutti i travestimenti possibili per avvicinare a sè e sedurre Pomona.
Il Museo di Correggio conserva una raccolta di nove arazzi, suddivisi nei tre nuclei dei Giardini, delle Cacce e dell’unica Festa popolare, cui si aggiungono due frammenti e quattro candeliere.
Il racconto biblico narra che Susanna venne molestata da due vecchi giudici viziosi che minacciarono di denunciarla come fedifraga se ella non avesse concesso loro le proprie grazie.
L’episodio, tratto dalle Metamorfosi, VII, 797-803, ci narra dell’infelice storia coniugale di Cefalo e Procri, qui raffigurati l’uno appoggiato alle gambe dell’altra.
L’episodio (Metamorfosi, II, 422 ss) narra che Giove, vista la ninfa Callisto, consacrata a Diana, dea della caccia, se ne innamorò.
La caccia, svago aristocratico per eccellenza tanto dell’età medioevale quanto dell’età moderna, è uno dei temi più diffusi nell’arte dell’arazzo.
La caccia, svago aristocratico per eccellenza tanto dell’età medioevale quanto dell’età moderna, è uno dei temi più diffusi nell’arte dell’arazzo.
L’arazzo ci mostra, seguendo l’episodio narrato nelle Metamorfosi di Ovidio (XV, 250 ss.