Galleria dell’Ottocento
L’Ottocento è ricco, anche a Correggio, di personalità emergenti e conosciute nel panorama della cultura figurativa italiana, che nella Accademia Atestina di Modena trovarono il punto do convergenza. Le loro opere sono una tangibile testimonianza di un clima culturale ancora vivace e fecondo.
La grande “Pala di San Mauro che risana un giovane cieco“ (confraternita di San Sebastiano – Parrocchia di San Quirino) di Adeodato Malatesta, esposta per ragioni dimensionali nella sala del Settecento, venne commissionata per la chiesa di San Sebastiano a Correggio ed esposta nel 1835 all’Accademia di Venezia, ottenendo un clamoroso successo di pubblico. Non fu da meno l’impatto presso la critica, che ne sottolineò le delicate trasparenze del colore, l’ingegnosa composizione dei gruppi, la finitezza e cura dei particolari, la bella natura nella caratterizzazione dei volti dei vari personaggi e l’equilibrio della composizione che richiamavano, a detta dei critici, la semplicità dei cinquecentisti.
Nella galleria sono presenti quattro opere scultoree di grande rilievo storico. “Il Busto del Correggio” di Pompeo Marchesi (1789 – 1858), allievo di Canova e scultore neoclassico assai celebrato nella prima metà dell’Ottocento, che rende, con tecnica assai abile, le sembianze dell’Allegri secondo l’idealizzazione della tradizione romantica. “Il Bozzetto del monumento ad Antonio Allegri“, prezioso gesso di Vincenzo Vela (1820 – 1891), tra i maggiori scultori del suo tempo, che diede corpo al progetto che lo avrebbe poi portato a realizzare, su commissione del Comune, il grande monumento inaugurato il 17 ottobre 1880 e ancora oggi collocato in Piazza San Quirino. Il Correggio è presentato con un abbigliamento generalmente “all’antica”, senza una particolare aderenza alla moda della prima metà del Cinquecento e con i tratti del volto anche in questo caso idealizzati dalla tradizione romantica.
Sempre di Vincenzo Vela è il bronzeo “Busto di Dante“. Completa la serie il “Busto di Francesco IV” (duca di Modena e Reggio Emilia dal 1814 al 1846) di Giuseppe Pisani, dove il sovrano viene presentato abbigliato come un imperatore romano secondo il gusto dell’epoca.
La galleria ospita anche il “Bozzetto per l’affresco della volta del teatro Bonifazio Asioli” di Correggio, eseguito da Giulio Ferrari nel 1895.
Donata al Comune di Correggio da Aimone Spaggiari, presidente della locale Pro Loco è “La vedova de’ Donati che presenta la figlia a messer Buondelmonti“, opera del pittore lombardo Luigi Taglioretti, datata 1863.
Del pittore correggese Luigi Asioli (1817 – 1877), nipote del musicista Bonifazio, numerose sono le opere esposte, tra cui ritratti, opere di carattere storico e di grafica.
Sono presenti un “Autoritratto in età anziana“, il “Ritratto di Giuseppe Asioli“, il padre (1830 – 1835), “Ritratto di uomo con guanto” (1852 circa), “Ritratto di giovane“, che si inseriscono perfettamente in quella che è la tipologia ritrattistica italiana ed europea del periodo.
Si prosegue con “Due bersaglieri e un garibaldino con cane” (1860 -1865), che si caratterizza per un pacato realismo di corso verista per aver raffigurato la scena in maniera del tutto naturale e all’aperto. Forse nel garibaldino è individuabile un autoritratto dell’artista. Al cane presente nel quadro è dedicato poi il dipinto successivo “Ritratto di Cavalier King Charles Spaniel“, che presenta lo stesso animale nel medesimo paesaggio di sfondo.
Di soggetto religioso è invece il “San Gerolamo“, realizzato per la Confraternita di San Sebastiano, a cui lavoro nel 1867 e che rimase incompiuto alla sua morte.
Di provenienza dalla Chiesa della Madonna della Rosa è l’ “Incoronazione della Vergine“, copia da Guido Reni, a cui un recente restauro ha restituito lo splendore e la vivacità dei colori originari.
Ultimo aggiornamento
29 Dicembre 2022, 15:23