Concorso di Due Porte Laterali a San Pietro in Vaticano

Nel 1947, la Venerabile Fabbrica della Basilica di San Pietro indisse un Concorso per la realizzazione di quattro nuovi Battenti in Bronzo per le due porte laterali della Basilica, in sostituzione di quelle esistenti in Legno di Noce, con l’intento di celebrare la ritrovata pace dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra gli artisti partecipanti figurò anche Carmela Adani, unica donna in gara tra circa ottanta scultori provenienti da tutto il mondo.


Guidata dal prevosto di Correggio, Monsignor Giuseppe Bonacini, l’Adani elaborò un progetto monumentale che avrebbe narrato due millenni di storia della Chiesa. I suoi studi comprendono due grandi disegni preparatori, oggi conservati presso il Museo Civico “Il Correggio”, e due bassorilievi in gesso, raffiguranti episodi di grande impatto simbolico e spirituale.


Tra le scene proposte spicca quella dedicata a Papa Pio XII che porta aiuto alla popolazione romana durante il bombardamento del Borgo San Lorenzo nel 1944. Questo episodio, ambientato sotto il colonnato berniniano di San Pietro, sottolineava il messaggio di pace e speranza per il futuro.


Il progetto, contrassegnato dal motto biblico “Radix Sapientiae Est Timere Deum” (ossia “La Radice della Sapienza è il Timore di Dio”), ottenne, con estremo impegno da parte di Carmela, un importante riconoscimento ufficiale, ricevendo in premio la Medaglia d’Argento del Primo Anno del Pontificato di Papa Pio XII, con un insigne giudizio in suo onore dalla commissione che avrebbe inorgoglito qualunque artista. Tuttavia, il concorso si concluse senza un vincitore definitivo, e una delle porte fu successivamente realizzata dal noto scultore bergamasco Giacomo Manzù.


Qui esposti troviamo i Progetti Originali per Due Porte Laterali composte da due Battenti ciascuna che la stessa Adani presentò al Vaticano. Inoltre, possiamo ammirare una delle varie Formelle che avrebbero composto i battenti realizzata al Vero, poiché richiesta alla scultrice per il Concorso, raffigurante una scena laddove compaiono i popolani romani nelle loro umili fogge contemporanee.


L’opera proposta da Carmela Adani si distingue per la sua straordinaria capacità narrativa e compositiva, che unisce rigore iconografico e profonda sensibilità artistica. Se fosse stata realizzata, questa scultura avrebbe rappresentato uno dei vertici della sua carriera, confermando il suo talento nel dialogare con la grande tradizione dell’arte sacra.

Ultimo aggiornamento

5 Aprile 2025, 18:11