Eduardo Brettoni, Vescovo e Principe
Monsignor Eduardo Brettoni fu una figura centrale nella vita religiosa e sociale di Reggio Emilia nella prima metà del Novecento. Venne eletto Vescovo nel 1910 e ricoprì la carica di Principe di Reggio Emilia, un titolo che sottolineava la sua duplice autorità sia religiosa che civile.
Durante il suo episcopato, si dedicò alla promozione della fede e della cultura religiosa, sostenendo importanti iniziative di carattere artistico e architettonico. Nel 1945, in un momento drammatico della Seconda Guerra Mondiale, guidò i fedeli in un voto collettivo per la protezione della Città di Reggio Emilia, promettendo la costruzione di un nuovo santuario, la Chiesa di Regina Pacis, come segno di gratitudine se la città fosse stata risparmiata dai bombardamenti. Reggio Emilia fu liberata pochi giorni dopo, e il progetto della chiesa venne avviato.
Brettoni morì il 13 novembre 1945, poco prima che il suo sogno di costruire il santuario venisse realizzato. Fu succeduto da Monsignor Leone Tondelli, che portò avanti il progetto con il coinvolgimento di artisti di prestigio, tra cui Carmela Adani.
Nel 1958, Carmela Adani creò un’opera per onorare la memoria del Vescovo: Il busto marmoreo di Eduardo Brettoni, realizzato in marmo di Carrara e collocato nel Duomo di Reggio Emilia. L’opera si distingue per la sua straordinaria intensità espressiva: il volto del Vescovo, scolpito con estrema cura, trasmette dignità, saggezza e spiritualità. Il nitore del marmo, la precisione dei dettagli e l’equilibrio compositivo dimostrano la maestria dell’artista nel rappresentare figure religiose con un senso di solennità quasi mistica. Il busto di Brettoni rientra nella serie di opere sacre che l’Adani realizzò per prelati e figure ecclesiastiche, consolidando il suo ruolo come una delle principali scultrici di arte sacra del Novecento.
Ultimo aggiornamento
5 Aprile 2025, 15:42