Gipsoteca – Carmela Adani, Scultrice di Correggio

Il Liceo Statale “Rinaldo Corso”, in via Roma 15 a Correggio, ospita al suo interno la Gipsoteca della scultrice Carmela Adani, una cospicua e significativa raccolta di sculture e modelli in gesso di un’ artista annoverata tra le più grandi scultrici italiane del Novecento.

Di seguito, una breve descrizione della Gipsoteca partendo da un po’ di storia!

Nell’anno 2000 fervevano i restauri del ex-Convento di San Francesco a Correggio, che doveva essere destinato al Liceo Statale “Rinaldo Corso”, rimasto senza sede fissa a causa del violento terremoto dell’ottobre 1996. In quell’occasione si fece strada la proposta di una donazione della raccolta dei gessi, da collocare in ambiente pubblico, con un accordo tra gli eredi, in particolare il Professore d’Arte del Liceo: Giuseppe Adani, l’Ente Comunale e la Dirigenza Scolastica, in modo da preservare un’importante testimonianza artistica e storica a beneficio di tutta la Città di Correggio in un ambiente prestigioso come quello del Liceo cittadino, contribuendo così ad aumentarne e qualificarne il patrimonio culturale, per altro già ricco di una raccolta di antichi strumenti scientifici, di una collezione di incisioni e carte geografiche antiche e di un’importante biblioteca con rari testi del XVIII e XIX secolo. Inoltre, altri importanti lavori artistici di Carmela Adani, sono custoditi e visibili presso il Museo Civico di Correggio.

L’importanza storica e artistica di una raccolta di gessi, è che essi rimangono come testimoni mediali dell’opera d’arte e, per questo loro stadio intermedio non sempre vennero conservati. Nei secoli più recenti gli scultori hanno tenuto spesso nei loro studi il complesso dei rispettivi modelli, formando così la propria gipsoteca: il termine significa infatti “raccolta di gessi” (in latino gypsum = gesso).

Tale conservazione risulta estremamente preziosa perché le varie sculture finite vanno in luoghi diversi e lontani fra loro, mentre i modelli possono essere mantenuti insieme e la loro testimonianza formale costituisce un patrimonio unico e monografico dell’attività scultorea completa di un artista. Oltretutto, il modello in gesso funge da “matrice” per rifacimenti dell’opera stessa sia in marmo, sia come base di partenza per ottenere delle fusioni in bronzo.

Un celebre esempio è la Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno (TV), mentre molte città d’arte e Accademie (in Italia e all’estero) ancora oggi conservano gelosamente la loro raccolta di esemplari in gesso. Questi, per verità, rivelano tutti i pregi degli artisti della “terza dimensione” e devono venir trattati con vero rispetto e con luci adeguate. Il loro materiale è abbastanza fragile e il loro colore uniforme, il che ne diminuisce la considerazione comune, ma per essere preservati, essi possono essere trattati con il latte intero e anche, da parte di esperti, adombrati leggermente per aiutarne la plasticità visiva.

Ultimo aggiornamento

16 Aprile 2025, 13:36