Matilde di Canossa
Matilde di Canossa (1046 – 1115) fu una delle figure femminili più influenti del Medioevo. Signora di un vasto dominio che comprendeva gran parte dell’Italia centrale e settentrionale, fu una fedele sostenitrice del Papato durante la lotta per le investiture, scontrandosi con l’Imperatore Enrico IV. Il suo ruolo fu cruciale nel celebre episodio di Canossa (1077), quando l’Imperatore fu costretto a umiliarsi davanti a Papa Gregorio VII per ottenere la revoca della scomunica. Matilde divenne un simbolo di forza, diplomazia e intelligenza politica, caratteristiche che la resero un soggetto ideale per molte opere d’arte, inclusi i lavori di Carmela Adani, sua grande ammiratrice.
Carmela Adani ha dedicato diverse opere alla figura di Matilde di Canossa, dimostrando un forte interesse per la sua eredità storica e spirituale. Ad esempio, troviamo esposto qui nella mostra un disegno intitolato “Matilde a Cavallo”, che vuole certamente rappresentare la figura matildica prima come donna indipendente e poi come solenne Contessa. Tuttavia, l’opera principale tra tutte è la famosa:
Pala di Canossa (o di San Gregorio VII) – 1952
Modello in gesso, poi tradotto in pietra vicentina con una cornice in marmo di Valpolicella. L’originale in bronzo è attualmente conservato nell’Altare di San Gregorio VII della Chiesa di Regina Pacis a Reggio Emilia, mentre il modello preparatorio in gesso è esposto nella collezione permanente del nostro Museo Civico “Il Correggio” qui a Palazzo dei Principi.
L’opera rappresenta l’episodio storico dell’Incontro di Canossa del 1077. La scena è dominata dal Papa Gregorio VII, seduto in trono e benedicente, mentre l’Imperatore Enrico IV è raffigurato in ginocchio accanto alla sua corona, che potrà riavere dopo la revoca della scomunica (avvenuta a causa di lotte politiche tra l’Impero e la Chiesa). Alla sinistra del Papa, si trova Matilde di Canossa che svolge il ruolo di mediatrice tra le due parti, affiancata da Adelaide di Susa, madre della moglie di Enrico IV. A destra, l’Abate Ugo di Cluny, influente intercessore, è accompagnato da un diacono che regge la croce.
L’opera si distingue per il rigore storico e la composizione solenne, con un’attenzione particolare ai dettagli iconografici e all’espressione dei personaggi, che trasmettono il peso dell’evento.
Oltre alle opere direttamente legate a Matilde di Canossa, Carmela Adani fu una delle principali interpreti della cosiddetta “Ars Canusina”, un genere artistico ispirato all’epoca della Gran Contessa. Questa corrente artistica, promossa dalla dottoressa Maria Bertolani Del Rio, si proponeva di recuperare e valorizzare l’estetica carolingio-romanica tipica del periodo matildico. Adani realizzò altari, piatti decorativi, vasi per altare e altri manufatti in stile canusino, alcuni dei quali furono persino donati a Papa Pio XII come esempio dell’artigianato artistico reggiano.
L’opera di Carmela Adani legata a Matilde di Canossa non si limitò a una semplice rappresentazione storica, ma si estese a un più ampio recupero dell’identità artistica e culturale dell’epoca. La sua abilità nel reinterpretare il Medioevo con sensibilità moderna ha reso il suo contributo unico nel panorama della scultura sacra e storica del XX secolo.
Ultimo aggiornamento
5 Aprile 2025, 18:43