Amalia Dupré, Scultrice

Amalia Duprè (1842-1928) è stata una scultrice italiana di grande rilievo, figlia del celebre Giovanni Duprè, uno degli scultori più influenti dell’Ottocento. Fu educata dal padre al disegno e alla scultura, sviluppando uno stile che combinava il realismo con l’eleganza neoclassica. Alla Esposizione Universale di Parigi, espose con il padre un’opera intitolata “Giotto Fanciullo”, apprezzata per la sua naturalezza e sensibilità plastica.


Dopo la morte del padre, Amalia completò molte delle sue opere incompiute e trasformò il suo studio di Firenze in un museo, dedicandogli un bassorilievo commemorativo, essendo la sua specialità i bassorilievi funebri.


Nel 1922, Carmela Adani fu presentata ad Amalia Duprè dal Professore d’Arte correggese Francesco Sologni, il quale riconobbe nella giovane artista un grande talento per la scultura e il disegno. Amalia, colpita dalla qualità delle opere di Carmela, la accolse nel suo studio fiorentino, che un tempo era stato di suo padre. Fu un’eccezione importante, poiché la formazione artistica in bottega era riservata a pochi eletti.


Un aneddoto curioso racconta che, un giorno, Amalia Duprè diede a Carmela un modello in creta da copiare mentre si assentava dallo studio. Al suo ritorno, la maestra osservò il lavoro, rilevò delle imprecisioni e suggerì delle correzioni. Solo dopo si accorse che quella su cui stava facendo le correzioni non era la copia fatta dalla sua allieva, ma l’originale, mentre il lavoro di Carmela risultava identico e impeccabile. Questo episodio dimostrò la straordinaria abilità della giovane Adani.


La formazione sotto la guida di Amalia Duprè fu determinante per Carmela Adani, che apprese: la tecnica del bassorilievo, l’uso raffinato del marmo e della creta e l’attenzione ai dettagli anatomici e alla resa espressiva delle figure.


Amalia trasmise a Carmela non solo il sapere tecnico, ma anche la passione per la scultura e l’impegno nel superare i pregiudizi dell’epoca. Infatti, entrambe operarono in un periodo storico in cui la scultura era un’arte dominata dagli uomini. Il loro legame non fu solo quello tra maestra e allieva, ma si trasformò in un rapporto di stima e amicizia reciproca, che durò fino alla morte di Amalia nel 1928.

Ultimo aggiornamento

5 Aprile 2025, 15:51